L’Associazione

La Spes Unica, nasce nel 1997 nell’ambito della Comunità Parrocchiale della chiesa S.Maria della Speranza, dall’impegno di Padre Ezio Miceli, di alcuni giovani della parrocchia ed alcuni giovani ex-tossicodipendenti.

Il suo fine è quello di offrire significative ed opportune risposte al disagio nelle sue molteplici espressioni sociali attraverso iniziative di sostegno e recupero.

Il punto di forza della Spes Unica è quello spirito di solidarietà e di compartecipazione ai bisogni manifestati di chi si trova in condizione di disagio tanto da sopperire spesso alla mancanza di capillarità di servizi pubblici presenti sul territorio che non sempre riescono a dare risposte tempestive ed efficaci considerata la difficoltà ad accedervi essendo presente spesso una soglia troppo alta.

Da sempre l’Associazione ha posto al centro la persona umana così come questa bussa alla sua porta, con la finalità di farsi carico della sua sofferenza.
Sin dai primi anni particolare attenzione è stata rivolta alla prevenzione delle tossicodipendenze e al recupero dei tossicodipendenti. Primo e fondamentale gradino della lunga e faticosa scalata al recupero della persona è il Centro d’ascolto, il luogo d’incontro tra i volontari dell’associazione e i ragazzi che vivono il disagio della tossicodipendenza con i loro familiari.

Nel marzo del 1998 padre Ezio inaugura Casa Speranza, centro di prima accoglienza, dove il ragazzo dedito all’uso di sostanze stupefacenti è accolto perché riscopra valori umani, morali e civili, e, condividendo una certa visione della vita, ritrovi la propria identità psicologica, spirituale e sociale. Casa Speranza è nata per dare una risposta a chi vive il disagio della tossicodipendenza, ma, dato che nel territorio resta un’esperienza quasi unica, vi giungono ragazzi che appartengono alle più variegate tipologie del disagio: alcolisti, senzatetto, extracomunitari.

Nel dicembre del 1999 la Spes Unica dà vita ad un’altra struttura residenziale: Casa Giona, una casa che accoglie persone con disagio psichico, utenti del Dipartimento di salute mentale di Battipaglia. Il calore di una famiglia e uno stile di vita normale, integrato alle cure mediche, consente a queste persone di vivere in serenità le proprie patologie e di relazionarsi quotidianamente agli altri.

La fantasia di padre Ezio e la sua ostinata volontà hanno fatto sì che i locali abbandonati e fatiscenti dell’ex-asilo di Battipaglia “Oscar Pastore” fossero trasformati nella Mensa dei Poveri. L’11 settembre del 2001 i volontari hanno dato inizio ad un’opera di carità di notevole spessore con un servizio che per 365 giorni l’anno ininterrottamente garantisce pasti completi a pranzo alle quaranta persone in media accolte alla mensa senza fare distinzione di razza, religione, cultura e povertà.

Dalle testimonianze provenienti dal mondo del volontariato si evince una forte mancanza di soddisfacimento dei bisogni primari quali la casa, il lavoro, positive relazioni interpersonali. La Spes Unica, nel corso di questi anni, ha saputo rispondere a tali bisogni in maniera gratuita attraverso le proprie strutture, tanto da diventare un punto fermo di riferimento non solo per quanti soffrono condizioni di disagio, ma anche per le Istituzioni  e gli enti locali.

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